
Qualche anno dopo, eccoci ai suoi nuovi progetti: a inizio ottobre 2024, infatti, ha pubblicato il suo nuovo singolo, Tram 83, ispirato al romanzo omonimo dell’autore congolese Fiston Mwanza Mujila. Il brano, dal sapore Sunshine pop la vede l’artista sperimentare su orizzonti afro e nation, mentre racconta la storia di una ragazza di 16 anni che frequenta il bar Tram 83, molto simile a quello descritto nel libro. «Amo creare storie attraverso le mie canzoni. Questo singolo è molto importante per me, non solo perché sperimento per la prima volta con sonorità numerous da quelle a cui sono abituata, ma anche perché sono stata profondamente ispirata da questo romanzo», racconta Epoque: «Volevo raccontare la solitudine e la desolazione dei protagonisti del libro che si ritrovano in questo bar dimenticato da tutti, mentre in sottofondo suona una musica ‘nation’ e sul palco si accendono le luci rosse. È la storia di una ragazza innocente che cresce in posti non adatti alla sua età e li descrive, raccontandoli esattamente come li vede».
Ecco cosa ci raccontava nell’intervista su Vogue Italia nel 2021
Qual è il tuo rapporto con il make-up e con la bellezza più in generale, e come è cambiato da quando hai iniziato a fare musica?
Con il make-up ho avuto sempre un rapporto morboso: adoro truccarmi. E in passato ero davvero fissata anche con i capelli: li cambiavo in continuazione. Da quando ho iniziato la carriera musicale, poi, ho osato ancora di più. Ma non ci sono troppe differenze tra Epoque, il personaggio-artista e la Janine che sono nella vita di tutti i giorni. Epoque è Janine, e Janine è Epoque. A Epoque piace però di più posare e trova contestualizzato il suo essere bizzarra. Un aspetto che viene fuori molto con il trucco: amo i rossetti nelle palette più inusuali – verde, nero, blu –, che nel quotidiano non sono ancora del tutto sdoganati. Quando scelgo queste tonalità e le metto per andare in giro per strada, la gente mi guarda come se fossi un alieno (journey, ndr).
La moda, invece?
È sempre stata un punto di riferimento importante per me. È il modo per potersi esprimere mescolando varie influenze, messaggi, definendo la propria identità, senza essere messi in discussione. A me ha aiutato tantissimo a capire ciò che mi circondava. Un esempio: i tessuti africani che associavo da piccola ai miei genitori e ai miei zii, li ho sempre considerati un po’ anacronistici, senza apprezzarli davvero. Crescendo invece ho visto quanta storia avessero da raccontare, e quanto siano belli. Credo inoltre che la moda abbia un grande potenziale sociale: penso al curvy, che da ragazzina non sapevo neanche cosa fosse e adesso è entrato nei canoni estetici dell’immaginario collettivo.